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Economia Equilibrata: un’economia per tutti

Elia   27 Luglio 2022   0 Commenti
Economia Equilibrata: un’economia per tutti

L’economia è parte integrante dell’ecosistema terrestre e dovrebbe essere lo strumento che provvede al benessere e al progresso di tutti gli esseri viventi, umani, animali e piante. L’economia dovrebbe essere uno strumento della vita sociale collettiva che permetta a tutti i membri della comunità umana di accedere alle risorse necessarie per soddisfare i propri bisogni di base, dando l’opportunità ad ognuno di sviluppare le proprie potenzialità e quindi progredire.

Dovrebbe essere basata su di una visione collettiva condivisa di benessere e prosperità per tutti gli esseri viventi.

Stiamo invece vivendo le nostre le vite all’interno di un sistema capitalistico finalizzato esclusivamente al profitto, basato sull’individualismo, sul materialismo, sul consumismo, sulla competizione che incoraggia la divisione, sulla mercificazione degli esseri viventi e dell’ambiente.

Con la disgregazione del blocco comunista il capitalismo si è affermato non solo come un valido sistema economico, ma come l’unica alternativa a disposizione.  In realtà è un sistema che a lungo termine non potrà sussistere per due ragioni principali: crea un’eccessiva concentrazione della ricchezza – con effetti destabilizzanti per l’economia – e richiede una costante crescita che non può essere sostenuta dal punto di vista ambientale.

Questo diventa sempre più evidente quando si analizza l’evoluzione dell’economia mondiale dell’ultimo secolo, colpita sempre più spesso da crisi economiche e con effetti sempre più diffusi a causa della globalizzazione.

Siamo stati abituati a credere che non ci sia altra soluzione al sistema capitalista e che l’unico modo per rimediare ai suoi effetti negativi sia applicare delle riforme e dei miglioramenti, senza mai prendere in considerazione un sistema alternativo. Invece soluzioni alla crisi esistono e tanti esperti di fama mondiale, come Piketty e Stieglitz, ma non solo, propongono misure e approcci vari che affrontano la complessità di questi problemi.

Per superare la crisi generalizzata del capitalismo abbiamo bisogno di un cambiamento di visione sociale, una ristrutturazione del sistema di valori e principi morali che guidano le nostre interazioni con gli altri membri della società e con l’ambiente che ci nutre.

Per avere un vero impatto sulla politica e cambiare la situazione bisogna avere una visione comune che guidi un movimento collettivo verso un cambiamento trasformativo.

Bisogna uscire dall’ottica del profitto individuale e ricordarsi che sebbene una dose di sana competizione è in grado di stimolare la crescita individuale ed economica, è solo la cooperazione che ci ha permesso di sopravvivere come specie, che ha spinto il progresso economico e che ci permetterà di trovare soluzioni sostenibili per il futuro.

Il modello che proponiamo offre un approccio integrale allo sviluppo sociale ed economico, includendo un’economia incentrata sulle persone, la sostenibilità ambientale e un nuovo modello di prosperità. Il nostro obiettivo è quello di aumentare il livello di vita in modo che le persone possano soddisfare i loro bisogni di base, nonché accedere alle risorse e alle opportunità per soddisfare le loro aspirazioni intellettuali, artistiche e spirituali più elevate.

Cos’è un’Economia Equilibrata?

Un’Economia Equilibrata è un sistema socio-economico integrato che permette alle persone e al pianeta di prosperare, cercando di costruire ricchezza per tutti.

Le sue caratteristiche principali sono di servire i bisogni fisici, mentali e spirituali delle persone in modo equilibrato e integrato; di espandere il concetto di umanesimo a una preoccupazione per il benessere di tutti gli esseri viventi; di trascendere lo spettro politico sinistra-destra e riconoscere il contributo positivo di molte filosofie sociali ed economiche; di sostenere un’economia di rete distribuita, dove il potere economico, sociale e culturale è nelle mani della popolazione locale piuttosto che delle multinazionali o dei singoli stati; di concentrare l’economia sulla fornitura di beni e servizi che soddisfino le mutevoli esigenze della società; di incoraggiare la cooperazione e una forte leadership etica, mettendo i bisogni vitali delle persone e del pianeta davanti al profitto aziendale e individuale.

L’economia equilibrata si basa sui principi di massimo utilizzo e distribuzione razionale.

Il massimo utilizzo è la fornitura adeguata e sostenibile di prodotti e servizi per il consumo umano utilizzando i mezzi più convenienti ed efficienti possibili. Questo include l’uso di tecnologie avanzate ed ecologiche per una maggiore produttività, al fine di mantenere un equilibrio tra la domanda umana e gli ecosistemi sani. Consiste anche in una pianificazione economica locale coordinata per evitare duplicazioni e massimizzare la cooperazione.

La distribuzione razionale si riferisce al versante della domanda nell’economia. Secondo questo approccio un’economia sana deve fornire lavoro al 100% della popolazione attiva in modo che possa acquistare beni e servizi essenziali sul mercato. Questi lavori devono fornire salari e guadagni adeguati a soddisfare le mutevoli esigenze della popolazione. La distribuzione razionale include anche un sistema di incentivi per motivare e premiare i lavoratori altamente capaci e laboriosi. Infine, per le persone con bisogni speciali che sono meno in grado di partecipare al mercato del lavoro, saranno accantonate risorse per garantire che i loro bisogni siano soddisfatti.

Uno dei problemi legati all’accumulo di ricchezza è che viene da fonti speculative invece che da attività produttive. I comitati di direttori delle grandi multinazionali concentrano molta ricchezza finanziaria che viene usata per controllare governi e mercati, a discapito spesso di lavoratori, società e ambiente. Ecco perché filosofi ed economisti come Sarkar, Stieglitz e Roar Bjonnes danno una speciale attenzione al sistema cooperativo.

Le cooperative di lavoratori, dove ogni membro ha il diritto di esprimere la sua opinione nel processo decisionale, sono più produttive rispetto alle aziende classiche grazie al fatto che i membri hanno una forte motivazione personale nell’assicurare il successo a lungo termine dell’attività, invece di inseguire soltanto il profitto a breve termine. Allo stesso tempo, il sistema cooperativo potrebbe essere una garanzia di scelte più sensibili nei confronti dell’ambiente, considerando che le persone coinvolte nel processo decisionale sono anche membri della comunità che dovrebbe convivere con gli effetti che l’attività produttiva ha sull’ambiente circostante. Questo non è il caso delle multinazionali che aprono attività in paesi stranieri, senza prendere in considerazione gli effetti sull’ambiente del posto o sulla salute della popolazione.

Il sistema cooperativo potrebbe essere una valida soluzione per limitare la concentrazione di ricchezza, la centralizzazione decisionale delle multinazionali, e per dare più spazio agli interessi dei lavoratori e dei consumatori nelle comunità coinvolte nel processo economico.

 

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