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Economia
La Moralità Oggi

Se chiediamo ad una persona comune come pensa che la moralità si manifesti oggi nel nostro mondo, ci potrebbe rispondere che è un qualcosa contaminato dall’ipocrisia dei politici, portato ai limiti dogmatici dai gruppi religiosi fondamentalisti, oppure esercitato selettivamente dai filantropi che finanziano un ospedale per sentirsi meglio con se stessi e con il loro comportamento altrimenti distruttivo.
Alcuni potrebbero anche sostenere che gli esseri umani siano intrinsecamente egoisti e che la moralità non è un comportamento naturale.
Questa tetra visione è associata allo scrittore Richard Dawkins, il cui libro ‘Il gene egoista’ si adatta bene all’ethos competitivo e individualista del capitalismo della fine del XX secolo. Anche l’idea del darwinismo sociale – la sopravvivenza del più forte – alimenta questa visione.
Siamo quindi semplicemente animali interessati solamente a noi stessi? La moralità è un strato privo di potere sovrapposto sulla nostra reale natura umana?
Certamente, dando uno sguardo alla storia e ai suoi modelli di guerra, di schiavitù e di sfruttamento, abbiamo la plateale dimostrazione di quali siano gli istinti più oscuri del genere umano.
Naturalmente ci sono stati anche molti momenti di bellezza, di compassione e di luce. Di crescita individuale e di sviluppo collettivo. Di mani che aiutano a lenire e sostenere. Di cuori compassionevoli che battono dentro delle anime sagge.
Dice Steve Taylor in theconversation.com: “Non sembra essere sensato supporre che tratti come il razzismo, la guerra e la dominazione maschile debbano essere stati selezionati dall’evoluzione, poiché sarebbero stati di scarso beneficio per noi. Gli individui che si comportavano in modo egoista e spietato avrebbero avuto meno probabilità di sopravvivere, poiché sarebbero stati ostracizzati dai loro gruppi. Ha più senso allora vedere tratti come la cooperazione, l’egualitarismo, l’altruismo e la pacificazione come naturali per gli esseri umani”.
La moralità nel suo nucleo consiste nel coltivare un sentimento di benessere per gli altri, e trattarli quindi di conseguenza. Il problema si crea quando la struttura sociale vigente non supporta o non si accorda con una tale visione etica. La cooperazione può essere forte in noi, ma il sistema in cui viviamo sta soffocando questo spirito?
Approfondirò questo argomento più avanti.
Gli studiosi dicono che la moralità ha probabilmente radici sia biologiche che sociali. I mammiferi producono ossitocina, che li spinge a prendersi cura dei loro piccoli. Le stesse sostanze chimiche incoraggiano gli umani a formare relazioni a lungo termine. Tale cura è alla radice biologica della moralità.
La neurobiologa Patricia Churchland scrive in ‘Touching a Nerve’ che le norme morali sono modellate da quattro processi cerebrali: la cura, il riconoscimento degli stati psicologici degli altri, l’apprendimento di pratiche sociali e la risoluzione dei problemi in un contesto sociale.
Afferma che le pratiche sociali di valore come la cooperazione si sviluppano quando le persone si preoccupano l’una dell’altra.
I primi esseri umani vivevano in piccoli gruppi, ma l’agricoltura e lo sviluppo di ideali intellettuali hanno avuto come risultato di espandere la pratica della compassione, della simpatia e dell’empatia oltre quei gruppi.
Può anche essere vero che la moralità sia stata originariamente istituzionalizzata attraverso la dottrina religiosa. La paura di un Dio o di divinità vendicative teneva la gente in riga attraverso una classe sacerdotale. La moralità era utile per il controllo sociale.
Ad un certo punto il riconoscimento dei principi morali di base è stato codificato in scritture religiose o sociali come i Dieci Comandamenti, le Leggi di Manu, o il Codice di Hammurabi, e poi in documenti secolari come la Magna Carta e le strutture legali alla base delle nostre società attuali.
L’immaginazione morale umana si è sviluppata anche grazie a grandi pensatori, scrittori e artisti, come Tolstoj, e ai filosofi della morale. Alcune delle loro opere indicano l’esistenza di valori trascendenti, ovvero la moralità come parte di un progetto spirituale, un progetto per raggiungere uno stato trascendente. La moralità legata all’esperienza dell’amore, sia umano che divino, e all’idea dell’unità umana.
Tuttavia eccoci nel XXI secolo, dove viviamo in un mondo in cui i valori sembrano essere modellati dal denaro. Nel capitalismo quale ruolo ha la moralità? C’è una relazione tra moralità e disuguaglianza? Quando si incontra la disuguaglianza o l’ingiustizia, si è obbligati ad agire?
Il filosofo Peter Singer dice: “Se è in nostro potere impedire che qualcosa di brutto accada, senza per questo sacrificare qualcosa di comparabile importanza morale, dovremmo, moralmente, farlo”.
Il suo famoso esempio è immaginare di camminare in un parco e vedere un bambino che annega in un lago. La maggior parte di noi si tufferebbe immediatamente per salvare il bambino, senza considerare ciò che abbiamo in tasca e che potrebbe essere danneggiato. La nostra forte intuizione morale è che la vita di un bambino vale molto di più del costo del nostro smartphone.
In altre parole, dato che siamo tutti connessi, è razionale fare tutto il possibile per aiutare gli altri, dimostrare compassione e opporsi all’ingiustizia.
In un mondo in cui la creatività e lo spirito umano sono troppo spesso sottomessi ai valori economici, la moralità può giocare un ruolo ancora più importante.
Perché seguire un codice morale? Perché mette le cose a posto. Crea ordine, ristabilisce l’equilibrio. La moralità porta alla compassione, che porta all’azione. In una società capitalista, la moralità può essere attualmente controcorrente, ma è comunque una risposta essenziale alla nostra connessione fondamentale come esseri umani.
Ciò che è necessario è sviluppare una robusta e attiva moralità, che ci aiuti ad agire in accordo con le esigenze del cuore e quelle razionali determinate dell’epoca in corso. Quando il mondo brucia, non siamo forse chiamati ad agire?
Written by Andy Douglas
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