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La Saggezza dello Yoga

Mahima   07 Gennaio 2022   0 Commenti
La Saggezza dello Yoga

In che cosa consiste la meditazione

Una delle caratteristiche dello yoga è che ogni pratica è concepita in accordo con le caratteristiche della mente umana e mai in contrasto.

Lo yoga degli otto gradini, l’Astaunga yoga, prevede otto passi consecutivi che portano l’essere umano a completare il suo percorso di evoluzione da essere istintivo/emotivo a essere razionale fino a realizzare completamente la sua natura, divina e spirituale.

La parola yoga vuol dire “unione”, ed è l’obiettivo stesso di tutta la pratica: la fusione della propria individuale coscienza (o anima) con la coscienza cosmica, del piccolo io con il grande Io.

Vediamo questo concetto in un’immagine:

immaginiamoci come un vaso pieno d’acqua posto sul fondo del mare; l’acqua contenuta all’interno del vaso è fondamentalmente la stessa che si trova all’esterno, ma le pareti del vaso la tengono separata dal resto, dandoci l’illusione che si tratti di due cose diverse.

Conoscere noi stessi, la nostra essenza e capire che “siamo fatti della stessa sostanza delle stelle”, per dirla in maniera poetica, è l’obiettivo della pratica spirituale e la meditazione è il modo migliore per entrare in contatto con noi stessi, con la nostra anima immortale.

 

Cosa si può raggiungere con la meditazione

Durante la nostra giornata siamo continuamente in contatto con il mondo, riceviamo e raccogliamo informazioni che provengono dall’esterno, temperatura, luce, colori, suoni; interagiamo con il mondo e con gli altri.

Agiamo e prendiamo posizione in questo mondo in cui viviamo.

Ma come facciamo a capire quale posizione prendere? Dove cerchiamo le risposte? Dentro di noi, oltre gli strati più superficiali, esiste un “io” che non dipende da qualcos’altro, ma esiste di per sé.

In questo io cerchiamo la nostra verità, spogliandolo di tutto ciò che non gli appartiene veramente.

L’abito della figlia, il vestito della madre, l’abito da sposa, le scarpe da lavoro, variano a seconda dell’occasione e della relazione, ma non siamo noi.

Non sono il punto fisso, noi cerchiamo un centro attorno al quale ruotare.

Cosa si può raggiungere con la meditazione è la conoscenza di questo nostro io permanente e la consapevolezza che si tratta solo di un’espressione di una coscienza più vasta che si esprime in tutto quanto vediamo.

 

Meditazione per il Benessere e la Pace Interiore

Quando il nostro fulcro diventa quell’io più interno e profondo, tutto il resto diventa chiaro e modificabile:

  • i miei pensieri,
  • i miei sentimenti,
  • i miei atteggiamenti mentali,
  • i miei comportamenti,

Tutti sono come abiti che possono essere cambiati se non sono adatti all’occasione. Man mano che evolviamo, ne troveremo molti di atteggiamenti mentali da dismettere, come abiti che abbiamo usato tanto ma che ora sono diventati stretti.

Finalmente possiamo decidere di indirizzare le energie dove serve.

Quando iniziamo a conoscere, sviluppiamo una relazione, un sentimento che poco alla volta nasce, cresce e pervade tutto il nostro essere.

Anche se all’inizio non è troppo chiaro, a poco a poco ci innamoriamo del nostro essere, di quell’infinito vertiginoso che troviamo dentro di noi, che diventiamo noi stessi.

E non è poi così strano né imprevisto, perché è proprio dove volevamo andare.

La rimozione della separazione fittizia, il vaso che si frappone tra noi e l’oceano, è la nostra meta e per raggiungerla la mente, l’acqua contenuta nel vaso, deve espandersi, rendere più ampi gli angusti confini entro cui viviamo, pensando alla vastità del mare, sognandolo, desiderandolo, e infine buttandocisi dentro.

L’essere umano è “infinito”, nel suo più profondo sé, deve solo scoprirlo, cercando quell’amore spropositato, senza limiti né confini, che di due ne fa “uno”.

 

Come iniziare la meditazione

Per iniziare la meditazione bisogna:

  1. prendere una posizione seduta, ben ferma, con gli occhi chiusi, la schiena dritta e le mani raccolte,
  2. respirare con calma, lentamente; percepire e osservare l’aria che entra e che esce, senza modificarne il flusso, ma solo partecipandovi,
  3. chiudere i cancelli ai recettori sensoriali: non sento, non vedo, non mi muovo, non cerco alcuna interazione con l’esterno,
  4. mantenere una sola intenzione, quella di stabilire un contatto con me stessa, me stesso, e utilizzare la ripetizione delle parole del mantra per suggestionare la mia mente, in modo che i miei pensieri non si susseguano l’uno all’altro distraendomi. Il mantra è uno strumento che libera la mente (man= mente, tra= che libera), parole con un significato, “mi tuffo nell’infinito”.
  5. ascolto la mia sola voce che ripete, in ogni centro energetico del mio corpo, un suono preciso. La mente è sempre in movimento e la saggezza dello yoga sta nel lasciarle quest’attività, ma addestrandola a seguirci dove noi vogliamo andare.

 

Come si fa la meditazione a casa

Il segreto della pratica spirituale, della meditazione, sta nel farla diventare una routine quotidiana.  Dandogli un momento fisso ed un luogo preciso della casa, facilitiamo un processo che ha bisogno di un esercizio costante ed è un apprendimento continuo.

Il tempo da dedicare quotidianamente alla pratica varia in base alla nostra capacità, sia fisica che mentale, di restare nella posizione e nella concentrazione necessaria.

Si parte da poco e si aumenta a mano a mano che ci si rende conto di esserne in grado.

All’inizio vediamo la differenza maggiore, tra l’inizio e il “dopo”, anche a distanza di poche settimane.

 

Kiirtan e meditazione

La meditazione si può preparare con il kiirtan.

Il kiirtan è il canto del mantra universale Baba Nam Kevalam, “mi tuffo nell’amore infinito, seguendo una melodia di nostro gusto.

Si canta ad alta voce, ad occhi chiusi, e ha numerosi effetti benefici:

  • aiuta a liberare dalle inibizioni, dalle paure e dalla tristezza,
  • libera gli ormoni euforizzanti, le endorfine, gli oppioidi endogeni,
  • aumenta l’autostima,
  • genera benessere psicofisico,
  • potenzia la difesa immunitaria
  • sollecita i fattori di rigenerazione cellulare.

Così il mantra ha un doppio effetto perché, se da una parte ne pronunciamo le parole ad alta voce, dall’altra le stesse parole le ascoltiamo, tornare indietro cantate dalla nostra stessa voce.

È un modo per silenziare la mente, che viene assorbita completamente da questa attività, e ci aiuta a dimenticare tutto quello che ci rende piccoli, limitati e finiti, e ad evocare qualcosa di grande, vasto e infinito.

Così la mente, acquietata e silenziosa, è già nello stato di concentrazione che porta, con la meditazione e l’ideazione giusta, a quello stato di grazia che ci collega al Grande.

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